FISIOLOGIA DEL SISTEMA VENOSO DEGLI ARTI INFERIORI
Gli elementi funzionali caratteristici del sistema venoso degli arti inferiori sono rappresentati dalle valvole endovasali “a nido di rondine” e dalla pompa muscolare (cuore periferico).
Le valvole, più numerose a livello delle vene superficiali, con la loro efficienza garantiscono la
unidirezionalità del flusso venoso che a livello superficiale e profondo risulta in direzione centripeta: ovvero dal basso verso l’alto. Le stesse valvole nelle vene perforanti a livello di gamba e di coscia orientano la corrente venosa dal circolo superficiale verso il profondo.
A livello del piede il ritorno venoso è assicurato prevalentemente dalla rete superficiale delle vene dorsali, tributarie delle due safene. Nelle vene perforanti del piede il flusso sanguigno per effetto di un diverso orientamento valvolare è diretto dalla profondità in superficie.
La compressione durante la deambulazione della suola venosa di Lejars costituita dalle regioni plantare e profonda del piede rappresenta la spinta iniziale centripeta del ritorno venoso.
Se le valvole venose assicurano la unidirezionalità del ritorno venoso, la pompa muscolare garantisce la spinta necessaria a muovere la corrente ematica contro la forza di gravità.
L’effetto pompa è dato dalla compressione spremitura delle vene profonde da parte dei muscoli scheletrici (tipicamente del polpaccio). Questi contraendosi aumentano i loro diametri trasversi in un involucro anelastico come quello fasciale. Ne consegue un aumento della pressione all’interno della loggia muscolare con compressione e svuotamento in direzione centripeta degli spazi venosi in precedenza riempiti.
Il 95% del sangue venoso di un arto inferiore ritorna viaggiando nel sistema profondo e solo il 5% nel sistema superficiale. Questa affermazione è di fondamentale importanza per comprendere il rapporto funzionale tra i due sistemi e la diversa rilevanza clinica in caso di patologia venosa.