Le Vostre Domande
“Mal di gambe” e malattia venosa cronica (MVC) sono la stessa cosa?
No. Anche se la MVC è una causa frequente del “ mal di gambe”, questo malessere al termine di una lunga giornata di lavoro più spesso dipende da altre cause: obesità, difetto posturale da anomalo appoggio plantare, patologie della colonna vertebrale, patologie osteoarticolari dell’anca e del ginocchio, patologie muscolo tendinee, etc.
Donde la necessità di una visita medica accurata con eventuale approfondimento diagnostico strumentale al fine di individuare e curare la reale causa del “mal di gambe”.
I farmaci sono efficaci nella terapia delle varici degli arti inferiori?
I farmaci flebotropici sono efficaci nell’alleviare la sintomatologia della MVC: senso di peso, edema, dolore, stancabilità degli arti inferiori.
Solo in una fase iniziale possono ritardare l’evoluzione delle varici. Di certo non provocano la loro regressione.
Le calze elastiche sono sempre terapeuticamente efficaci?
L’efficacia delle calze elastiche nella prevenzione e nel trattamento delle varici e più in generale della MVC dipende purtroppo dalla conformazione dell’arto. Il buon funzionamento del tutore elastico non può prescindere infatti dalla conformazione dell’arto: il maggior risultato terapeutico lo si ha nelle pazienti con gambe proporzionate ed armoniche. L’obesità controindica l’elastocompressione.
La pillola anticoncezionale fa venire i capillari?
La pillola anticoncezionale come ogni altro trattamento con ormoni sessuali può determinare la comparsa di capillari in soggetti comunque predisposti.
I capillari ritornano dopo la terapia sclerosante?
La terapia sclerosante (vedi MICROANGIOSCLEROSI) è una terapia manutentiva, una “gomma chimica” che cancella quello che è presente al momento del trattamento. Non previene la formazione di altri capillari. Comunque è un trattamento ripetibile nel tempo senza alcun tipo di problemi.
La malattia venosa cronica fa venire la cellulite?
La MVC non è causa di cellulite. Può accompagnarsi a questa probabilmente avendo alcune cause in comune (obesità, squilibri ormonali).
Malattia venosa cronica (MVC) degli arti inferiori e gravidanza. C’e’ rapporto?
Si
Le gravidanze, in particolare la seconda e le successive, sono il vero “banco di prova “delle gambe. Se esiste una predisposizione individuale o familiare allo sviluppo della malattia venosa cronica degli arti inferiori (MVC), questa di solito si manifesta in gravidanza; difficilmente prima.Numerosi sono i fattori che in corso di gravidanza possono determinare la comparsa della MVC e delle varici: l’eccessivo aumento di peso, l’ipertensione venosa negli arti inferiori conseguente ad un fisiologico aumento della pressione intraddominale, spesso aggravato dalla stitichezza, l’appoggio plantare alterato dal sovrappeso con condizionamento posturale e deambulatorio.
Ma la causa determinante è rappresentata dall’azione ormonale degli estrogeni e del progesterone sulla pareti venose che in donne predisposte ne riduce l’elasticità con sfiancamento della parete stessa ed insufficienza valvolare.
I farmaci venotropi vanno assunti tutto l’anno?
No
L’assunzione continuativa tutto l’anno di farmaci venotropi non appare giustificata e certamente risulta antieconomica.Solitamente la sintomatologia della malattia venosa cronica degli arti inferiori (MVC) si manifesta in tarda primavera-estate con i primi caldi (senso di peso agli arti, facile stancabilità delle gambe, edema perimalleolare serale , etc).In questo periodo è indicata l’assunzione di farmaci venotropi che attraverso un aumento del tono ed una riduzione della permeabilità delle pareti venose migliorano la sintomatologia .La durata consigliata del trattamento è di 30-40 giorni e può essere eventualmente ripetuto in estate o all’inizio dell’autunno.
E’ utile indossare la calza elastica dopo microangiosclerosi?
No.
Se il suo utilizzo è indicato dopo la scleroterapia delle varicosità maggiori, il suo impiego dopo microangiosclersi appare ingiustificato sia nella prevenzione di eventuali microtrombi capillari sia nel tentativo di potenziare l’effetto dell’agente sclerosante dal momento che questo si esplica nell’immediato contatto con la parete vasale e si esaurisce rapidamente per effetto della diluizione ematica. Spesso l’inutile elastocompressione, soprattutto se applicata ad arti voluminosi e disarmonici (“cellulitici”), finisce per ingenerare solo un fastidioso disagio con edema segmentario degli arti.
Il plantare e’ utile nella malattia venosa cronica degli arti inferiori
Si.
Il ritorno venoso degli arti inferiori comincia dai piedi e durante la stazione eretta avviene contro la forza di gravità.Questo flusso ascensionale dai piedi verso il cuore avviene secondo meccanismi perfettamente integrati e presuppone l’assoluta efficienza di ogni componente. La conformazione dei piedi e dunque l’appoggio plantare in ortostatismo condizionano l’efficacia propulsiva della cosiddetta suola di Lejars, intendendosi con questa il complesso anatomo-funzionale rappresentato dal piede in movimento che pompa il ritorno venoso.Se durante la deambulazione il piede, per un alterato appoggio plantare diversamente causato, si svuota solo parzialmente del sangue in esso presente, il ritorno venoso risulta compromesso.L’adozione di un plantare correttivo non solo allevia la sintomatologia osteoarticolare ma, migliorando il ritorno venoso, riduce anche la sintomatologia correlata alla MVC.
C’e’ un momento migliore per operare le varici?
Si
Le varici sono come la frutta. Se colta ancora acerba o troppo matura finisce per non essere gradevole al palato. Così il trattamento delle varici deve essere effettuato al momento giusto. Infatti se eseguito troppo precocemente in età giovanile espone al rischio elevato di recidive e se troppo tardivo la esistenza già di lesioni cutanei di tipo discromico, atrofico o addirittura ulceroso rendono i risultati, soprattutto estetici,piuttosto deludenti.
Esiste la terapia ideale delle varici?
No
Il successo di una terapia è legato a molteplici fattori. Non ultima la fortuna. Non esiste il trattamento ideale delle varici. Nella scelta di quest’ultimo molto influisce l’esperienza del medico e soprattutto la sua capacità di sfruttare la singola tecnica, o più tecniche in associazione, in ogni singolo caso. Non a caso si parla della necessità di un trattamento “sartorializzato “(tailoring) o personalizzato quale migliore garanzia di successo. Comunque trattandosi di una malattia degenerativa ed evolutiva è difficile prevederne l’andamento. Certamente un corretto trattamento delle varici può ritardane l’evoluzione.